Carla, si scopa il figlio dell'amica

ninfomane carla Mi chiamo Carla, ho 42 anni e sono una ninfomane. Detta così sembra una presentazione da terapia di gruppo e, probabilmente, se considerassi la mia una malattia e volessi curarmi, quella sarebbe la soluzione ottimale. Ma io non mi considero malata e, anche se fosse una malattia, non voglio assolutamente guarire. A me piace scopare, fare sesso, con tutti, giovani e vecchi, uomini e donne. L’unica cosa che mi interessa è appagare il mio irrefrenabile desiderio di avere orgasmi. C’è chi non resiste senza sigarette, io non respiro se non faccio sesso almeno tre volte al giorno. Con questa situazione, che mi porto dietro dall’adolescenza, capirete bene che non sono tutte rose e fiori. Sei presa per una prostituta, se trovi un partner alla fine lo sfinisci e, anche se gli uomini amano vantarsi e nei loro sogni desiderano una porca a loro disposizione, posso garantirvi che già dopo una settimana, anche il più dotato molla. Ho iniziato, vi dicevo, durante l’adolescenza. Passo per la porca della classe, mi sono scopata tutti I compagni, alcuni anche delle altre classi, un paio di professori maschi, e mi sono trastullata un fine settimana anche con la vicepreside. All’università non è andata diversamente ma, per fortuna, vivevo già da sola e, quindi, avevo maggiore libertà Dopo la laurea, grazie ad una megascopata con un tizio molto influente e molto anziano, sono stata assunta in banca dove lavoro tutt'ora. Tutti sanno che mi piace il cazzo, che adoro fare lunghi pompini con ingoio finale, che mi piace prenderla sia davanti che nel culo. Nessuno mai mi ha detto in faccia che sono una ninfomane ma tutti lo pensano ed io, invece di vergognarmi, ne sono fiera. I ladri devono vergognarsi ed I truffatori o i razzisti. Io non faccio nulla di male e se ho rovinato delle famiglie scopandomi mariti o mogli è perché quelle famiglie sfasciate lo erano già durante la mia ormai trentennale esperienza la storia più intrigante lo avuta con un ragazzo tunisino. Io avevo 30 anni e lui circa 16. Lo avevo conosciuto per caso ad una festa, era il figlio della padrona di casa. L’età media era sui 35 anni ed il ragazzotto, con un fisico niente male ed un cazzo da urlo, aveva preferito disdegnare la festa e rifugiarsi in camera sua ad ascoltare musica. Io sono salita, ho chiuso la porta a chiave, mi sono spogliata completamente e sono entrata dentro il suo letto. Gli ho fatto cenno di non togliersi le cuffie e di ascoltare la sua canzone preferita e quindi me lo sono scopato alla grande. Lui è venuto 4 volte ed io non so nemmeno quante. Gli ho succhiato il cazzo, gli ho infilato un dito in culo, mi sono fatto leccare tutta, dall’alluce alle orecchie, gli ho insegnato tutto in un paio d’ore. Che bel cazzo che aveva, un cazzo da sedicenne, duro, dritto e fiero. Ogni volta che sborrava zampilli dappertutto. Lui gemeva con le cuffie in testa ed io godevo, godevo come una maiala. La festa è finita per tutti ed anche per me ed il mio bel cioccolatino. Sono riscesa ho salutato I padroni di casa e ricordo che mentre andavo via, senza farmi scoprire dalla signora ho strizzato l’uccello al padrone di casa dicendo che il figlio ce lo aveva molto più grosso. Mi ha guardato stranito, ed è corso su dal figlio come se gli avessi detto che lo avevo ucciso ed invece gli avevo dato la vita.

Altri racconti di questa categoria

Lascia un commento