Mi scopo la porca di mia nipote in cucina

scopa nipote cucina Ricordo di averla guardata intensamente quel giorno al funerale di un amico di famiglia, lei Elena, mia nipote che non vedevo da almeno cinque anni, ora era cresciuta, una ventenne bellissima, nonostante le circostanze fossero tristi, non riuscivo a fare a meno di incantarmi.
Dopo la cerimonia ci siamo salutati, lei è la figlia di mio fratello, io mi chiamo Marco ed ho 37 anni, sono single, ho avuto qualche relazione stabile finita male e tante storie di sesso, ultimamente nemmeno quelle, il lavoro mi stava portando via troppo tempo.
Comunque, Elena fu molto felice di vedermi, per lui ero sempre stato lo zio figo, quello alternativo e giovanile, forse perché mi piaceva la palestra e andare in giro sulla mia moto o forse perché avevo un sacco di tatuaggi e quelli, si sa, agli adolescenti piacciono molto.
Vivo da solo in un appartamento al centro città, lei sta al nord per motivi di studio e scende raramente e quando lo fa, purtroppo non riuscivamo mai a vederci, ma questa volta era diverso, aveva tempo e la invitai a venire a casa per una cena improvvisata, così ci saremmo aggiornati sulle rispettive vite.
Lei fu felice di accettare, andammo via dal funerale insieme, rassicurai mio fratello che fu molto felice di farla venire con me, anche io lo ero particolarmente.
Arrivati a casa mi misi ai fornelli, versai del vino ad entrambi e iniziammo a chiacchierare, mi raccontò dei suoi studi, di come si trovava al nord e delle amicizie, di come gli mancasse casa, le chiesi se avesse un ragazzo e mi rispose che si era lasciata da qualche settimana.
Non mi dispiacque affatto. Durante la nostra conversazione un po’ guardavo la roba sui fornelli, un po’ guardavo lei, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, aveva un vestito nero aderente che le fasciava perfettamente il corpo, un po’ scollato che lasciava intravedere il seno e un culetto a mandolino.
Stavo facendo pensiero hot su mia nipote, per quanto la cosa mi potesse sconvolgere, pensai che in quel momento non potevo farne a meno, iniziai a vagare con i pensieri, la immaginai a pecorina sul tavolo della cucina mentre da dietro le sfondavo la figa, questo fece scattare in me una reazione immediata.
Sentii il cazzo diventare duro, non mi preoccupai di guardare i pantaloni, indossavo dei jeans e non si notava molto a meno che non mi mettevo di profilo.
Cercai di evitare di darle il profilo, mentre parlava continuavo a fare quei pensieri, ad un certo punto notai che stava guardando verso il basso, probabilmente aveva notato la mia erezione, spensi la roba sul fuoco e le dissi che avremmo potuto mangiare.
Lei fece un sorriso malizioso, si tolse la giaccha che indossava scoprendo le spalle, si avvicinò a me e mi disse che aveva voglia di altro, sentii la sua mano posarsi sul mio pacco e stringerlo.
Avevo visto bene…Zio non pensi di essere un po’ porco ad eccitarti per tua nipote?
La domanda mi eccitò e allo stesso tempo mi fece arrabbiare, così decisi di risponderle a tono, in fondo era lei ad avere una mano sul mio cazzo.
E tu non pensi di essere un po’ troia a stringere in mano il cazzo di tuo zio?
Devi vedere quanto lo sarò adesso che te lo succhio”.
Quell’affermazione mi mandò completamente in tilt, la vidi piegarsi e dopo qualche secondo avere il mio cazzo in bocca, il calore della sua lingua mi invase, iniziò a spompinarmi per bene, la tenni per i capelli, cercai di guidarla nei movimenti ma sapeva benissimo cosa fare.
Elena doveva aver fatto molti pompini, chiusi gli occhi e la lasciai fare un altro po’, poi la spinsi contro il tavolo, le tolsi il vestito e il reggiseno, le sue tettine sode risaltarono agli occhi, succhiai i capezzoli, li leccai e colpii con la lingua, poi scesi tra le sua gambe, aveva la figa rasata.
Allargai le grandi labbra e leccai il clitoride, la sentii gemere e aggrapparsi al tavolo, continuai a leccargliela, infilai due dita dentro e la masturbai per un po’, il suo sapore sulla lingua era pazzesco.
MI stavo per fare mia nipote, mio fratello mi avrebbe ucciso ma in quel momento la voglia era troppa. Mi posizionai dietro di lei, la sua fighetta era completamente bagnata dei suoi umori, quando la penetrai il mio cazzo entrò rapidamente fino in fondo.
La troietta si aggrappò al tavolo ed io la scopai, mentre spingevo e la stanza era piena dei nostri ansimi e gemiti, lei mi sussurrava di fare più forte, le piaceva violento.
Così la presi con la forza e la spinsi sul divano, la costrinsi a succhiarmi il cazzo di nuovo, poi le allargai le gambe il più possibile e la castigai ripetutamente, alternando pompini e affondi nella figa fino a quando non arrivai al limite e le sborrai sulle tette.
Quando finimmo, cenammo e l’accompagnai a casa, non ne abbiamo parlato per il resto della serata e non abbiamo accennato all’ipotesi di poter ripetere la cosa.
Quella scopata è rimasta nei miei pensieri, so che non avrei dovuto ma ho provato un’attrazione assurda per lei e so che se potessi tornare indietro, la scoperei alla stessa maniera, anzi, probabilmente farei tutte quelle cose che non ho fatto. Ero così stordito da quello che stava accadendo che non trovai la lucidità per assecondare alcune mie voglie, amo tantissimo il sesso anale e metterglielo nel culo sarebbe stato forte e intenso, consapevole che non sarebbe mai più successo.
Sono passati sei mesi dalla scopata, mia nipote a volte mi manda qualche messaggio per chiedermi come sto ma non ha mai accennato all’episodio, evidentemente è una cosa che vuole dimenticare, io a volte ci penso e mi sego, ormai è diventato il pensiero che mi accompagna quando voglio godere da solo.

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