La donna in carriera in trasferta
Io mi chiamo Roberta e sono una donna sposata di 41 anni. Una vita sempre sulla cresta dell’onda la mia. Un marito noto professionista affermato ed io dirigo un’azienda molto grossa della mia città. La nostra è una vita molto piena,fatta di tanti appuntamenti di lavoro e di poco tempo per stare assieme. Io, inoltre, viaggio spesso per lavoro in tutta la regione e questo mi porta a stare parecchie sere fuori casa. Ovviamente le nostra relazione è libera nel senso che siamo innamoratissimi ma ,entrambi, non disdegniamo di concederci qualche piccola distrazione . Lui sicuramente non cambia a caso una segretaria ogni quindici giorni. Uno sport nazionale il suo quello di rivolgersi alla sempre nuova collaboratrice con il nome della precedente. Ma è questione di tempo mi dice sorridendo. Anche io, del resto, non mi faccio certo mancare qualche serata un po’ particolare, magari con qualche giovane ragazzo stagista in una delle sedi della società per cui lavoro. Il mese scorso ho conosciuto Ernesto, un ragazzo di 30 anni della provincia di Bologna. Lui è un vero maschio di quelli che le donne cinquantenni come me vanno pazze. Un vero sciupa femmine con il quale ho iniziato una relazione basata esclusivamente sul sesso. Tanto sesso con la s maiuscola. Ogni volta che ci incontriamo facciamo scintille e questo vale per me ma anche per lui. Ieri sono stata a Bologna per una importante riunione di lavoro con i capogruppo della città. Lui è venuto a prendermi prima di sera. Un mazzo di rose come solo quelle che un vero uomo galante può portare ad una donna. Mi ha portato in un locale in mezzo alla campagna in cui non ero mai stata. Un ristorante molto apprezzato da quelli che adorano la selvaggina ed una cacciatrice come me non può che apprezzare questi posti. Un primo al sugo di cinghiale ed un’ottima costata al sangue . Il tutto innaffiato da un buon vinello della casa, di quelli che ti vanno subito in testa. In in queste circostanze divento subito molto ricettiva.Una vera cougar porca senza freni. Ed è proprio quello che lui vuole. Ci vediamo sempre molto poco e lui ne approfitta sempre quelle poche volte per ottenere il massimo da me. Infatti, subito dopo cena, mi ha portata nel nostro solito posto, un albergo a pochi chilometri di distanza da casa sua. Un piccolo albergo a conduzione familiare. Io adoro questo posto. Lo trovo molto intimo. Siamo saliti mangiando i gradini che separano la hall dalla nostra camera in maniera molto frenetica. Eravamo molto eccitati e lui già aveva messo una mano dentro le mie mutandine cercando come un cacciatore di tesori la fessura già bagnata della mia fica. Io lo baciavo e gli infilavo la lingua dentro l’orecchio. Volevo farmi scopare come una troia quella sera. Entrati in camera non abbiamo neanche avuto il tempo di spogliarci. lo avremmo fatto dopo, in corso d’opera. Una vera porca come me sa come farlo impazzire. Gli stringo sempre le palle mentre mi impadronisco del suo cazzo. Non voglio che lui pensi ad altro se non a come scoparmi. Ed infatti lui si da parecchio da fare per farmi godere. Mi lecca sempre il buco del culo. Una cosa che abbiamo imparato ad apprezzare entrambi nei nostri incontri occasionali. Io sono una vera porca quando scopo e voglio che anche il mio partner lo sia. Non ci sono limiti se non la nostra fantasia. Mi faccio trombare nella fica e poi mi metto ad aspettare che lui si seghi il pisello per farmi sborrare sulle tette. Adoro il caldo bagnato del suo sperma che mi bagna le tette. Di solito ci gioco con le dita cospargendo il mio capezzolo con il suo seme per poi succhiarmelo. Lui mi chiama troia e continua a spremere il suo membro per estrarre fino all’ultima goccia da regalarmi. Ora mi vedrò con il mio Ernesto il mese prossimo e magari, se lo vorrete, vi racconterò quanto sono stata porca.
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