La dottoressa è una porca e scopa i pazienti nello studio

Ero una ragazza bruna, abbastanza carina, ma ero molto timida. La maggior parte dei ragazzi ammiravano solo i miei grandi seni, ma avrei preferito guardassero altro. Michele e io siamo amici da una vita, ormai. Non ho mai pensato che era così legato a me, fino a quando un pomeriggio ero appena tornata a casa ed ho pensato di andare a trovare Michele in palestra quel giorno. Lavorando come medico e massaggiatrice, avevo accesso alla palestra e potevo incontrare i ragazzi senza problemi. Mentre salivo al piano di sopra tutto quello che riuscivo a pensare era il suo cazzo dentro di me.  Mi sedetti sulla sedia del mio studio medico ed iniziai ad accarezzarmi con le dita il perizoma bagnato. Era bagnato perché al solo pensiero di farmi scopare, mi gocciolava la figa. Mi piaceva, infatti gemevo mentre continuavo a masturbarmi. Ben presto ho iniziato a gemere il suo nome. Tutto ad un tratto sentii qualcuno entrare nello studio e mi rivestii in tutta fretta. “Um … Ehi Ehm … Ho interrotto?”, ridacchiò e mi fissò. “No. sono solo sorpresa di vederti entare”. Ho iniziato ad arrossire mentre parlavo e lo guardai, vedendo che stava sorridendo. “Hai… ehm… visto tutto?”, chiesi. Il mio viso divenne ancora più caldo e rosso. “Sì più o meno”. Continuava a fissarmi e in quel momento mi accorsi che ero vestita solo col perizoma. Stavo per riprendere i miei vestiti quando si avvicinò a me. “No, va tutto bene, mi piace”. Mi sorrise e si avvicinò a me, appoggiandomi la patta dei pantaloni alla mia fica. “Co-cosa stai facendo?”, balbettai… “Beh, io sono contento che tu mi desideri, perché volevo dirti che sono follemente innamorato di te. Ti ho guardato negli occhi per potertelo dire, così sai che è la pura verità”. “Davvero ti piaccio?” dissi, balbettando e guardandolo negli occhi. “Davvero!” Mi tirò ancora di più verso di lui, continuando a strofinarsi contro di me.

dottoressa porca 1 Feci io la prossima mossa e gli dissi “Allora ho intenzione di divertirmi un po’ con te”. Mi strizzò l’occhio prima di farmi sdraiare sul lettino e mettersi sopra di me, cominciando ad accarezzarmi prima i capelli, poi il mio collo per finire ai miei seni. Non volevo che sapesse che era il mio punto sensibile, quindi mi sono concentrata su quello che stava facendo la sua lingua, che si faceva strada nella mia bocca. Feci lo stesso mettendo la mia lingua nella sua bocca e strofinandole insieme. Poi strinse il seno sinistro e mi baciò, per poi sorridermi. Abbassò la mano e tirò su la camicia per vedere il reggiseno di pizzo rosa. Mi fece sedere e alzai le braccia sopra la testa e mi spogliò la maglietta. Poi slacciò il reggiseno in una manciata di secondi, lo gettò a terra e portò la sua bocca al mio seno sinistro e lo baciò delicatamente. Sentìì la sua lingua leccarmi il capezzolo e brividi attraversarono tutto il mio corpo. Mi ha sentito ansimare, e si mise poi a leccare e giocare con il mio seno destro, mordicchiandolo. Mi leccò e baciò tutto il ventre, scendendo man mano verso il basso sino a raggiungere il mio perizoma rosa, che leccò avidamente, assaporando i miei umori. Ero agitata e nervosa, perché stava per toccare il mio punto più sensibile. Sapevo che gli sarebbe piaciuta la reazione nel momento in cui la toccò. Ho visto come si muoveva la testa vicino alla mia figa ora molto molto bagnata e lui tirò fuori la lingua e mi leccò anche il clitoride, colpendolo con la lingua, facendomi urlare dal piacere. “Michele, sto godendo così bene, non fermarti!”, riuscii a dire, ansimando.

Mi guardò e tornò a leccare il mio clitoride molto più velocemente, per poi ha infilarmi 2 dita dentro alla figa, fino in fondo, facendomi gemere molto forte. Ha scopato la mia figa con le dita velocemente, in modo da allargamela bene. Un attimo dopo mi infilò il cazzo, spingendolo fino in fondo e muovendolo con movimenti sinuosi fuori e dentro. Sentivo l’uccello muoversi dentro di me e le palle colpirmi il clitoride. Ero umida, per cui non fece fatica a scoparmi. Dopo un po’ sentiva che stava per sborrare; tirò fuori il cazzo e mi sborrò sul pelo della passera, leccando poi tutto. Urlai di piacere, sia perché sentivo la sborra calda colarmi dalla figa, sia perché la sua lingua in mezzo alle labbra mi faceva impazzire. Lo spinsi indietro e mi sdraiai su di lui. Mi leccò e la sua bocca aveva il sapore della mia figa. Ho smesso di baciarlo e gli spogliai la camicia e mi misi a baciare il suo collo, poi il petto, per poi spogliarlo completamente nudo. Raggiunsi con la bocca il suo cazzo e dopo averlo leccato e ripulito per bene glielo presi tutto in bocca sino alle palle. Lui gemette e spinse il suo cazzo nella mia bocca, fino in gola. Mi scopò la mia bocca fino a quando ho sentito del caldo e delizioso sperma riempirmi la gola. Ho tirato indietro la testa in modo che il suo cazzo potesse uscire dalla mia bocca ed ingoiai lo sperma che ancora stava uscendo. “Scopami, Michele. Voglio sentire il tuo cazzo nel culo”, dissi, quasi fosse un ordine. Michele si mise dietro di me, il suo cazzo posizionato proprio al di fuori del mio buco caldo e disponibile. Un colpo delicato ma deciso e tutto il suo cazzo fu risucchiato dal mio culo. Spingeva dentro di me accelerando sempre di più, cazzo come godevo! “Michele, oh sì! Michele, scopami!”, più glielo ripetevo e più mi scopava più velocemente. Ha afferrato le lenzuola ed emise un gemito molto forte quando sborrò ancora, dentro di me. Lui grugnì un paio di volte ma non era forte come me. Gemette due volte veramente forte e poi ha spinto un paio di volte mentre stava venendo. Cadde sul mio letto esausto. Mi misi accanto a lui per riposare qualche minuto. Non potemmo stare così a lungo, lo studio medico doveva riaprire.

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