La schiava del capo: segretaria porca vogliosa

segretaria porca Ho deciso soltanto oggi, nel giorno del mio compleanno, di raccontare in forma scritta quanto mi è accaduto qualche tempo fa. Devo dire, come premessa, che sono sempre stata una donna fedele. Non mi sono mai piaciute le relazioni extra coniugali. Non dico di non aver, almeno qualche volta, fantasticato su qualche modello visto sulle riviste patinate. O come certe amiche che vanno all’estero per fare sesso con uomini di colore. Ma tutte le mie fantasticherie erano relegate al mondo dell’immaginario del sesso occasionale. Non ho mai pensato di farmi l’amante ecco. Sono una donna sposata di 36 anni. Ho sempre lavorato nella mia vita. Subito dopo il diploma in uno studio di consulenza per poi interrompere qualche anno dopo la nascita di mia figlia.

Ma poi ho deciso di riprendere ad impegnarmi, sia per arrotondare le entrate familiari e sia per trovare qualcosa da fare durante la giornata. Ho trovato lavoro in un ufficio che si occupa di assicurazioni vita e in altri settori. Uno di quegli uffici dove ci sono tantissime donne e colleghe coetanee. Un luogo di lavoro tranquillo e con la possibilità di avere rapporti con il pubblico. Insomma un modo per tenersi impegnata e poi mi piaceva anche come tipo di attività.

Poi avevo un capo che era un vero spasso . Quarantenne in carriera ed anche un bell’uomo. Si chiama Matteo ed ha una passione sfegatata per i cavalli. Ne ha tre, purosangue di origine araba e impegna molto del suo tempo libero assieme a loro.

Io, dal canto mio, facevo una vita normale. Casa e lavoro e la sera a prendermi cura della mia famiglia. Ma ogni tanto il pensiero di cambiare vita e di vivere certi lussi e prendermi certe libertà mi faceva sognare stili di vita diversi. In fondo la mia era una vita di una normale impiegata che deve pure fare la casalinga. E quel mio capo così sicuro di se e molto simpatico mi aveva fatto fare dei cattivi pensieri. Certo non mi sarei mai sognata di tradire mio marito e non ho mai avuto storie hot con altri uomini. Ma ogni tanto non nascondo di aver fatto dei pensieri molto cattivi e monelli e proprio con Matteo.

Lui poi con le donne ci sapeva proprio fare. Ogni tanto lo veniva a trovare qualche sua amica. Tutte stangone con stacchi di coscia di almeno un metro e con tette rifatte. Io sono una donna tutta al naturale e non ho niente di meno di certe donne che te la tirano in faccia. Poi a letto, con mio marito, sono una vera porca e scopo proprio bene.

Ma le cose stanno così ed io continuavo a lavorare e vivere la mia vita di casalinga part-time. Ma fino ad un martedì di fine febbraio. Le scadenze lavorative, soprattutto in coincidenza con alcune scadenze molto importanti, ci costringevano a fare gli straordinari. Io non uscivo prima delle sette di sera ed ero costretta a corse incredibili per far quadrare tutto. Ma quel martedì le cose avrebbero preso una piega diversa, eccitante ed estremamente insolita.

Verso le cinque del pomeriggio Matteo si presentò con una notizia davvero scoraggiante. Avremmo dovuto lavorare fino alle dieci di sera. Un piccolo sacrificio che avrebbe avuto un doppio premio. Una doppia giornata di straordinari e una cena in un ristorante proprio con lui. Chi si candidava per rimanere anche oltre l’orario di cena avrebbe guadagnato circa 200 euro in più e, soprattutto, sarebbe andata a cena con il capo.

Non nascondo di essermi proposta subito. Sia per il guadagno extra che non fa mai male e poi perché i miei sogni erotici con Matteo sarebbero potuti essere perlomeno vissuto più da vicino.

Eccoci quindi io e lui, il mio capo, a lavorare da soli in ufficio. Tanti numeri da far quadrare e lui sempre accanto a me a controllare il mio operato. Verso le 21 ci venne fame e ci siamo andati a fare una bella spaghettata nel ristorante vicino l’ufficio.

Lui non faceva altro che farmi i complimenti per come ero brava al lavoro e, non lo nascondo, mi faceva una corte incredibile. Io lo lasciavo fare. Mi piaceva stare al centro delle attenzioni di Matteo. Mi piaceva proprio come uomo. Un bel bicchiere di vino rosso, poi, mi aveva resa più estroversa e spigliata. Ero davvero scatenata e rispondevo alle sue provocazioni contro provocandolo. Un vero gioco di ruolo il nostro. Lui interpretava il ruolo del capo miliardario che seduce la giovane ed ingenua segretaria personale.

Un gioco, però, che cominciava a prendere pieghe un po’ troppo esuberanti. Lui mi stava per baciare al locale ma io lo fermai.

Non volevo certo farmi vedere in giro mentre limonavo con il mio capo. Mi chiese se volevo tornare in ufficio per finire il lavoro contabile. Sapevo che non avremmo fatto nulla di tutto questo ma accettai strizzandogli l’occhio.

Siamo quindi risaliti ed abbiamo iniziato subito a baciarci in ascensore. Un bacio davvero passionale. Le nostre lingue erano aggrovigliate e la sua mano già era sul mio culo e premeva spingendomi verso il suo cazzo. Io non ci capii più nulla e lo lascia fare completamente.

Mi sono ritrovata nella mia scrivania completamente nuda e lui che mi leccava la fica. Un vero porco molto bravo con la lingua. Mi leccava dolcemente il clitoride premendolo per farmi eccitare. Poi passava a leccarmi il buco del culo. Che sensazione unica. Non riuscivo a stare ferma. Ansimavo e stavo già godendo. Poi lui, senza dirmi nulla, mi ha penetrato con il suo lungo cazzo. L’ho sentito entrare ed è stata,forse, la sensazione più erotica ed eccitante della mia vita. Non ho capito più nulla ed abbiamo scopato in tutte le posizioni. Ci siamo ritrovati per terra e lui che continuava a fottermi come un pazzo. Abbiamo goduto assieme, lui sopra di me ed il con le mie cosce spalancate che vibravano all’unisono con il suo ardore.

Dopo ci siamo rivestiti e lui, da vero gentiluomo, mi ha accompagnata fin sotto casa. A fine mese, poi, ho trovato ben 600 euro in più in busta paga.

Altri racconti di questa categoria

Lascia un commento