Le amiche troie di mia madre
Mia madre, ogni giovedì, da ormai dieci anni, dopo che è rimasta vedova, organizza un pokerino con tre sue amiche. Immancabile l’appuntamento che le assorbe completamente dalle 17 alle 20. Giocano utilizzando soltanto le fiches ma l’impegno e l’ardore che le 4 mettono in campo farebbe presumere che in gioco ci siano case e gioielli. Io spesso il pomeriggio sono a casa a studiare, questo anno ho la maturità e cerco di impegnarmi al massimo per dare a mia madre la soddisfazione di un bel voto. Giovedì scorso verso le 16 mia madre riceve una telefonata con la quale la avvisavano che un suo zio era stato ricoverato in ospedale per una grave polmonite. Mia mamma quindi esce in fretta e furia raccomandandomi di avvisare Elvira, Gaetana e Patrizia che quel giovedì il poker era rinviato. Io prometto ma, assorto nei miei studi di matematica e fisica, dimentico completamente l’adempimento e me ne ricordo soltanto quando suonano alla porta. E’ luglio ed io sono a torso nudo con un pantaloncino da fitness molto aderente e scarpe da tennis. Apro la porta e le tre amiche troie di mia madre vere tardone entrano. Le tre sono le classiche cinquantenni che si credono trentenni e si vestono da ventenni. Elvira soprattutto usa tutone leopardate con scollature vertiginose mentre Gaetana e Patrizia, preferiscono short nonostante gambe ben fatte ma non proprio esili. Gaetana soprattutto ha un culo da brasiliana ben fatto ma indubbiamente abbondante ed il pantaloncino corto rosso che indossa lo fa sembrare ancora più grande. Informo le tre del disguido ma loro invece di ascoltarmi stanno fissando le mie grazie. Il mio torace ha pettorali ben sviluppati ed il pantaloncino aderente non nasconde un pene di tutto rispetto. Non sono mai rimasto da solo con loro e le tre in effetti mi puntano da parecchio tempo, mi hanno visto crescere ed ora, intendono approfittare dell’assenza di mia madre. Elvira si dirige verso lo stereo e mette un lento e mi invita a ballare, le altre due mi spingono verso di lei. Io protesto e faccio presente che devo studiare ma Patrizia mi infila la lingua in bocca e mi inizia a massaggiare il cazzo. Le tre sono impazzite appena vedono che il mio uccello è in erezione. In un volo sono praticamente nude, le loro carni abbondanti ma tutto sommato ancora piacenti mi eccitano e non resisto quando Gaetana praticamente mi strappa i pantaloncini di dosso. Quello che accade dopo ha dell’incredibile. Mi fanno sedere su una sedia si inginocchiano ed a turno mi succhiano l’uccello. Vengo una prima volta e Patrizia con il mio cazzo che ancora pulsa si siede di schiena su di me e inizia a farsi scopare a smorzacandela. Ha delle belle tette ed io mentre subisco volentieri il saliscendi tormento i capezzoli della tizia con le dita procurandole gemiti di piacere. Patrizia viene in un lago di piacere ed ora è il turno di Elvira che mi fa sdraiare a terra e si mette a cavalcioni. Probabilmente era eccitata allo spasimo perché gli sono sufficienti pochi colpi del mio uccello per avere un orgasmo forte e prolungato. Sono oggettivamente spossato ma Gaetana con la sua lingua riesce a procurarmi un accenno di erezione che per lei è già sufficiente per scoparmi e venire in un baleno. Le tre tardone mi hanno praticamente violentato. Loro tornano a casa soddisfatte ben più di quando vincono a poker ed io l’indomani non sono andato a scuola.
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