Una festa di Halloween trasformata in un orgia a tre

trio orgia sborra E’ stato all’inizio di settembre. Ricevetti una telefonata da Michelle, che mi invitava ad unirmi ad una festa per Halloween. Ci sarà una festa al The Ambassador (un grande albergo in città) e l’organizzazione sta invitando quanta più gente possibile; sarà un grande evento. Ho deciso, non posso mancare. Sarà la volta buona che riuscirò a scoparmi quella zoccola? Quanto tempo che non la vedo, ma la ricordo ancora. Il suo volto è un po’ sottile e spigoloso, lunghi capelli scuri con una leggera onda, penetranti occhi azzurri. Verrà insieme ad un suo amico, un maschio etero che, si vocifera, abbia un gran bel cazzo e che se la scopa di tanto in tanto.

Michelle mi aveva detto di incontrarli nella loro camera d’albergo prima della festa. Mi ha anche detto di “essere troia”, e sappiamo benissimo cosa voleva dire. Tornai presto dal lavoro, presi la metropolitana ed in poco tempo arrivai all’albergo. Espletate le formalità per prenotare la mia camera (si sa mai che non mi volesse ospitare e farmi dormire con lei, anzi loro, perché la troia è fidanzata, ma si sa che un cazzo non basta e due insieme sono meglio). Bussai alla porta. Nessuna risposta. Bussai di nuovo. Stessa cosa. E ancora. Alla fine ho sentito urlare Franco e mi annunciai. Venne lui ad aprirmi alla porta, mi guardò e rise. “E’ arrivato il tuo cazzo preferito, Michelle!” disse.

Alzai lo sguardo verso di lui e feci un respiro profondo. Era divina, vestita (si fa per dire) con un abito da sera molto attillato; pantaloni di pelle e una camicia di seta bianca, gonfia all’altezza dei seni, una bella quarta abbondante. Intanto guardavo anche Franco, un bell'uomo sulla quarantina, bel petto villoso. Mentre si voltava potevo vedere il suo bel culo che premeva contro i pantaloni. Intanto Michelle dava le spalle a me. Si stava truccando, e mentre la guardavo mi chiedevo se aveva indosso biancheria intima rosa. Lei si voltò e mi guardò, e rivolto a Franco disse che le piacevo; buon punto di partenza perché di solito è molto raffinata nella scelta di chi deve scoparle figa e culo. Non sapevo cosa dire, mi hanno invitato, quindi non ero del tutto imbarazzato, ma non ero sicuro il punteggio.

La vacca sapeva che io e Franco scopavamo ogni tanto, glielo avrà sicuramente detto lui. E’ vero, ho succhiato il suo cazzo solo pochi mesi fa, ma sono bisex, non gay. Ho avuto molte esperienze anche con donne. Cazzo come mi piace fare le orge; mi era piaciuto stare con Michelle, e Giuliana, e pure con altre ragazze. Davvero non mi importava se c’era un uomo o una donna a letto con me, io scopo e mi faccio scopare da chiunque. “Ci stiamo solo divertendo”, ha detto Franco, quasi a giustificare i nostri incontri. “E’ solo una testa di cazzo” disse Franco, che a letto è un vero toro da monta. Mi arrabbiai e risposi di tono “non sono una testa di cazzo", dissi, alzando gli occhi verso di lui. “Solo una testa di cazzo”, ha detto ancora.

A Michelle non importava se io fossi serio o no, vedere due uomini che si fanno pompini per lei era fantastico. Franco mi prese la mano e la mise sulla sua coscia. “Puoi succhiarmi il cazzo, anziché guardarmi sempre!” ed aprì i suoi pantaloni per rivelare l’erezione. Non me lo feci ripetere due volte, mi inginocchiai e glielo presi in bocca, leccandolo e succhiandolo avidamente, spingendomi il suo turgido cazzo sino in gola. Accompagnò il mio lavoretto con parole irripetibili, in quel momento ero la sua troietta e la mia bocca era l’unica cosa che gli interessava. Si unì a noi anche Michelle, che leccò e succhiò il petto villoso di Franco, mordicchiadogli i capezzoli ed accarezzandogli i muscoli pettorali. Gli piaceva, perché sentivo il suo cazzo diventare più duro, e lo sentì grugnire. “Sborro!”, urlò, e senti lunghi schizzi caldi raggiungermi la gola. Ingoiai tutto, era buona e calda ed appena prodotta da un vero toro da monta. Mi pulii la bocca con la lingua. Era giunta l’ora di scendere alla festa, ma non prima di esserci fatti un drink. Ci incamminammo lungo il corridoio verso gli ascensori. Scendemmo al secondo piano e già si sentivano i suoni provenire dalla festa. Avvicinandoci alla sala da ballo ho potuto vedere luci viola, verdi ed arancione accendersi e spegnersi a ritmo di musica.

Un ragazzo vestito come il diavolo camminava accanto ad uno travestito da Cappuccetto Rosso. Ho perso Michelle e Franco, ma non mi interessava. Camminai per la sala guardandomi un po’ in giro e cercando il bar. Avevo sete, ed ancora il sapore della sborra in bocca. Sentii qualcuno sussurrarmi all’orecchio “non sapevo che fossi gay nano”, ha detto. Odiavo quel soprannome, ma era dovuto al mio costume da nano di Biancaneve. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo alto, con i capelli lunghi, ed un viso dolcissimo e sorridente. Era vestito come un elfo, e portava un arco e la faretra di frecce. “Non ho detto di esserlo”, ma lui mi fece notare che mi era rimasto uno schizzo di panna calda sulla barba. Mi ripulii la barba leccandomi poi la mano e l’elfo biondo ne approfittò subito, proponendosi. “Bravo!” mi guardò con approvazione, “mi chiamo Carlo e vorrei essere tuo amico". "Se cerchiamo troveremo un posto tranquillo da queste parti”.

La festa di Halloween era in pieno svolgimento. Non ho visto Michelle o Franco, ma non volevo perdere l’occasione con Charlie. Ci appartammo in sala riunioni, una grossa stanza con un tavolone al centro e molte sedie. Era buio ma non feci fatica a trovare il suo cazzo, già pulsante e che sagomava il suo costume. Si sollevo il gonnellino e tirò fuori 25cm di nerchia dura e venosa. Era già duro e lo presi in bocca, andando su e giù, aiutandomi con la lingua che lo lubrificava a dovere. Lo sentii gemere. Disse di non essere mai andato con gli uomini, ma il vedere quella macchia di sborra sul mio viso lo eccitò a tal punto di voler vedere come me la cavavo con un cazzo in bocca. Ad un tratto mi tirò fuori il cazzo dalla bocca perché voleva provare anche lui cosa significava avere un cazzo in bocca. Lo tirai fuori, era durissimo, ma non certo grosso come il suo. Non fece in tempo a succhiarlo perché le luci nella stanza si accesero ed entrarono alcune persone, tra cui Michelle e Franco, ridendomi e dandomi della troia pompinara. Qualcuno se ne andò via, qualcun altro fu felice di guardare un porno “live”. Non mi importava, avevo voglia di cazzo e non mi fregava di essere visto.

Tirai fuori la lingua e sparai un bel segotto a Carlo, sino a sentire tutta la sua sborra esplodermi in faccia ed in bocca. Quanta era! mi aveva fatto una maschera di bellezza, non finiva più di sborrare, pur restando sempre duro! Michelle era soddisfatta di come avevo intrattenuto l’ospite, e mi fece notare che mi era rimasta una fottuta goccia di sborra sulla barba e me la leccò via, ingoiandola. Il resto della festa è andata avanti tranquillamente. Ero un comico per cui ho sentito il dovere di intrattenere gli amici con barzellette un po’ volgari. Dopo la mezzanotte eravamo tutti abbastanza ubriachi. Le coppie si erano già formate, Batman e la fatina dei denti, una strega sexy ed un giocatore di football, un clown e una teiera, ed il mio preferito, un cavallo composto da due persone accompagnate da un uomo vestito da cheerleader.

Franco mi prese per un braccio e mi fece cenno di seguirlo per tornare in camera. Quando siamo arrivati Franco e Michelle non persero tempo, dapprima si limonarono e poi Franco le succhio i capezzoli, che divennero duri e violacei. Quella troia gemeva e gli palpava il cazzo nei pantaloni. Ci spogliammo tutti e finimmo a letto, io e Franco col cazzo durissimo, la troia con la figa bagnata ed io col culo pronto ad accogliere il suo cazzo. Così fu, Franco dapprima si fece succhiare la nerchia da entrambi e quando era sufficientemente duro lo spinse con forza nella fica bagnata e dopo qualche stantuffata mi prese le chiappe e con un colpo secco mi aprì il culo in due. Cazzo che male, mi veniva da urlare. Pochi istanti ed il mio culo era aperto e non sentii più male, solo piacere.

Quella troia di Michelle non voleva rinunciare alla carne, e dopo avermi sculacciato e mordicchiato le chiappe tirò fuori il cazzo dal mio culo e se lo spinse in figa, dopo averlo ripulito per bene dai miei umori, con la bocca. La posizione del missionario era la sua preferita, perché si sentiva davvero troia e sentiva ogni centimetro di cazzo nella sua figa ormai slabbrata da anni di scopate selvagge, persino con neri e tori. Ero eccitato, mentre il cazzo di Franco scopava la figa della sua puttanella personale, io da dietro gli leccavo le palle, belle pelose e dure; di tanto in tanto la mia lingua finiva per leccargli il buco del culo, un bel buco rosa, umido che al contatto con la mia lingua si apriva e si richiudeva.

Lo sentivo gemere, ma non sapevo se godeva perché lo leccavo o perché stava scopando una figa. Ero eccitato e non mi fregava di quello che pensava. Lo sentii urlare volgarità fino a che “cacciami la lingua in bocca”, disse prendendomi la testa e limonandomi. Michelle rideva e gemeva insieme, io ero eccitato e mentre godevo della sua saliva in bocca con un dito gli massaggiavo il buchetto, sentendolo allargarsi ad ogni tocco.

La mia voglia cresceva a dismisura. Michelle lo capii e mi disse “scopalo quel bel culo, capisco che lo vuoi”. Franco non rispose ed io non me lo feci ripetere due volte, mi misi dietro di lui, insalivai il suo buco ed il mio cazzo e gli restituii il colpo secco. Senti ogni centimetro del mio cazzo entrare nel suo culo e lui godere, gemere, contorcersi dal doppio piacere, il suo cazzo nella fica ed un cazzo nel culo.

Il movimento lo dava Franco, quando spingeva il suo cazzo nella figa il mio usciva dal suo culo e viceversa; io non dovevo far nulla, solo godere e sentire il buco aprirsi e chiudersi sotto i colpi della mia cappella. Franco si girò per baciarmi ancora, e mi disse che gli piaceva sentire un cazzo nel culo e che era la sua prima volta. Questa frase mi eccitò e sentii che ero sul punto di sborrare, ma non volevo schizzargli dentro, volevo vedere la mia sborra colargli addosso e godere anche io con lui. “Troia, sto venendo… ti riempioooo” disse Franco e poco dopò capìì che stava sborrando, il suo culo si chiudeva e riapriva in modo intermittente mentre sborrava. Tirai fuori il cazzo dal culo ed il culo dilatato e rosso. Mi segai e gli schizzai sulla schiena lunghi getti di sborra calda e densa, urlando di piacere. Ci abbracciammo tutti, eccitati, sudati e con un profumo di fumo misto ad alcool, che avvolgeva anche l’intera stanza.

Michelle mi leccò il cazzo sporco di sborra e lo ripulii a dovere e così fece anche per quello di Franco. Eravamo esausti e dopo la doccia ce ne andammo a dormire, felici di aver riscoperto questo strano modo di festeggiare Halloween.

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