Mi scopo la mia vicina porca quando mia moglie va via

vicina scopata Avevamo davvero poco tempo, mia moglie sarebbe rientrata a momenti e morivo dalla voglia di mettere il mio cazzo nella sua figa, ormai lo facevamo di nascosto da mesi, la vicina di casa, la sua migliore amica. Se lo avesse saputo ci avrebbe buttati fuori di casa, ci avrebbe preso a calci e a parolacce, so che la stavo ferendo moltissimo ma non riuscivo proprio a farne a meno. Da quando avevo conosciuto Maura, avevo completamente perso la testa, lei semplicemente stupenda, rossa, capelli mossi e occhi verdi, un bellissimo fisico perché amava fare sport e delle tette che sapeva ben mettere in evidenza. Era perfetta ai miei occhi, dal primo momento in cui ci eravamo visti era scattato qualcosa, una sorta di attrazione fatale, ho iniziato a pensarla ogni sera, quando mia madre non rientrava perché si fermava da sua madre, io mi facevo le seghe pensando a Maura. Ancora non era scattato nulla di concreto tra noi, così dovevo limitarmi a farmi gonfiare il cazzo dalla sua immagine e dalla mia fantasia su di lei e poi sborrare dandomi piacere con le mie stesse mani pensando che fossero le sue. Ricordo la prima volta che facemmo sesso in casa mia, mia moglie era andata da sua madre per aiutarla a fare delle faccende, non abbiamo figli per scelta, così io restavo ogni volta da solo quando non andavo a lavoro. Un pomeriggio Maura bussò alla mia porta, stava cercando mia moglie, quando le dissi che non c’era non mi sembrò affatto delusa, mi sorrise maliziosamente ed io la invitai ad entrare. Varcò la porta di casa e si accomodò da sola sul divano, incrociò le gambe e il vestito che indossava le scivolò leggermente scoprendo la coscia destra, io mi sedetti al suo fianco e rimasi a fissarla, era davvero stupenda. Parlammo del più e del meno ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla sua coscia scoperta e dalla scollatura del vestito, tutte le fantasie che mi facevo la notte stavano prendendo il sopravvento e dopo pochi minuti sentii il cazzo gonfiarsi nei pantaloni. Indossavo i pantaloni della tuta, la mia erezione fu piuttosto evidente, Maura la notò, si avvicinò leggermente a me e posò una mano sul mio cazzo duro, sentii la sua mano stringerlo leggermente, tastarlo, chiusi gli occhi e mi lasciai andare a quel tocco. Mi disse che le facevo lo stesso effetto, la facevo eccitare moltissimo, il mio cazzo duro poi la mandava in estasi, non faceva sesso col marito da mesi ed io mi credevo come fosse possibile, doveva essere un pazzo. Lei sembrò non aspettare altro che vedere il mio cazzo, così lo tirai fuori, era bello dritto e gonfio, si potevano vedere le vene in evidenza e la cappella, si abbassò e con la lingua iniziò a leccarlo su e giù, poi lo prese tutto in bocca e sentii un bel calore. Era bravissima a fare pompini, la presi per i capelli e accompagnai i suoi movimenti mentre me lo succhiava e lo prendeva sempre di più nella bocca fino alla gola. Le piaceva il mio sapore, me lo disse un paio di volte quando prese respiro, poi tornò a riempirsi del mio cazzo e a pomparlo, poi scese con la lingua sulle palle, le succhiò una per una, ritornò a spompinarmi. Intanto io le avevo sfilato il vestito e slacciato il reggiseno, volevo vedere le sue tette che tanto avevo immagino ed erano ancora più belle, mi allungai per prendere in bocca i capezzoli e succhiarli. Si fecero duri al tocco della mia lingua e delle labbra, avevano un buon sapore, continuai a stuzzicarli, più lo facevo e più la sentivo gemere. La fermai, avevo voglia di odorare la sua figa e sentirne il sapore, la feci stendere a gambe aperte sul divano, le tolsi le mutandine, stuzzicai subito il clitoride con la punta della lingua, lo succhiai, poi scivolai davanti al suo ingresso che lavorai per bene. La voglia di leccarla aveva lasciato spazio a quella di penetrarla, volevo immergere il mio cazzo dentro il suo buchetto e farla godere. Prima di scoparla, misi il cazzo davanti alla sua bocca e lo fece succhiare un altro po’, adoravo quel calore, me lo faceva diventare ancora più duro. Entrai nella sua figa lentamente fino in fondo, il cazzo affondò per bene, sentii le palle sbattere e fermarsi sul suo ingresso, era entrato tutto. La tenni per i fianchi e la scopai forte, spinsi con tutto me stesso, la feci urlare di piacere mentre affondavo a colpi di bacini la mia asta nella sua figa bagnata. Lo abbiamo fatto in diverse posizioni, l’ho messa anche a pecorina, ma la posizione che più mi ha fatto impazzire è stata in piedi davanti a lei seduta sul divano, il mio cazzo tra le sue tette che teneva strette ed io che spingevo scopandole e infilando la punta dell’uccello nella sua bocca. In quel secondo che era dentro la troia succhiava, quel movimento mi ha fatto talmente eccitare che le sono esploso in bocca con tanto sperma, lei ha gradito, ha ingoiato tutto e leccato il cazzo. Era stata una bella scopata e da quel momento non facevamo altro a ogni minima occasione, proprio come quel giorno in cui il tempo era limitato, lei aveva detto che faceva due commissioni veloci e rientrava. Non avevamo tempo per scopare per bene, così tirai subito giù i pantaloni, lei me lo succhiò, le tolsi le mutandine e la misi a pecorina vicino alla finestra dietro la tenda, così potevo vedere il vialetto. La penetrai e la scopai forte e veloce, l’affondai con il mio cazzo più e più volte, forse la paura di essere scoperti, ma venni quasi subito e anche lei fu travolta da un orgasmo. Ci sistemammo, la feci uscire dalla porta sul retro della cucina giusto in tempo per il ritorno di mia moglie che non sospettò di nulla. Ancora una volta ci eravamo riusciti. E tante altre lo avremmo rifatto.

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