Una serata al ristorante finita in una scopata lesbo

ristorante donna

L’ospedale dove Amanda ed io lavoriamo ha ricevuto un premio per la qualità dei servizi offerti. Siamo dovuti andare alla premiazione, perché ci lavoriamo ormai da moltissimi anni. Era una serata molto informale e non era necessario vestirsi troppo in tiro. Indossai una gonna color prugna lunga sino al ginocchio, un top in lana, e un paio di scarpe col tacco 12. Amo i gioielli, ed ho scelto un doppio filo di perle. Amanda indossava un tubino nero, che rende la mia figa umida ogni volta che la vedo vestita così. E’ una donna di una sensualità senza limiti e chissà quanti uomini avrà fatto sobbalzare sulla sedia ogni volta che usciva dal suo ufficio per recarsi nei reparti a portare della documentazione. Lei non ha molte inibizioni. E’ una donna molto semplice, e non ama preoccuparsi di ciò che la gente pensa di lei. Le basta avere a disposizione almeno un paio di bicchieri di vino e le poche inibizioni  che ha, se ne vanno in men che non si dica. Devo tenerla sotto controllo quella vacca lesbica (la mia lesbica preferita), perché non vorrei che seducesse la moglie del direttore (che tra l’altro piace pure a me) o si lasciasse andare a qualche porcata con le colleghe; d’altronde si sa, l’alcool fa miracoli. Per fortuna, io non sono una grande bevitrice, un bicchiere di vino è già molto. Si comportava bene, almeno all’inizio della serata, un bicchiere di vino durava molto.

La maggior parte dei colleghi, ed i loro parenti, dell’ospedale sanno che siamo sposate, ma alcuni degli ultimi assunti non lo sanno e sono imbarazzati a vedere come ci coccoliamo. E’ sempre divertente vedere i nostri amici in chat arrossire mentre noi ci baciamo in cam. Lei sta dietro di me, appoggiando il mento sulla mia spalla con il suo braccio intorno alla mia vita. Amanda aveva bevuto un altro bicchiere di vino dopo cena. Poi era giunto il momento della premiazione e lei aveva già pronto un altro bicchiere, così sono scattata sull’attenti e la tenevo controllata. Dopo una pomposa e noiosa premiazione, era giunto il momento per ballare un po’, ed aveva già pronto un altro bicchiere. Siamo rimaste in pista per la maggior parte della serata. Durante un lento si appoggiò a me per ballare in modo molto provocante, per poi appoggiare la sua testa sulla mia spalla sussurrandomi all’orecchio che era giunta l’ora di andarsene e restare un po’ da sole. Aveva voglia di far sesso e disse che se non ce ne saremmo andate, lo avremmo fatto sulla pista, davanti a tutti. Abbiamo raccolto le nostre cose e salutato i presenti. Uno dei superiori ci chiese perché ce ne stavamo andando così presto. Amanda sbottò: “Stiamo andando a casa così posso scopare con mia moglie, ho una gran voglia di leccarle la figa”. Sono quasi morta! Volevo tanto strisciare sotto un tavolo e nascondermi. Ho un maggiore senso di pudicizia rispetto a lei. Chi la conosce sa stare attento a quello che le chiedono dopo il secondo bicchiere di vino. Se non si è pronti per una risposta onesta, meglio non chiederle nulla.

In macchina le ho detto che poteva comportarsi meglio e dare meno scandalo durante la festa, ma lei si arrabbiò. Una volta arrivati a casa mi afferrò e cominciò a baciarmi e non erano baci dolci, mi ha praticamente scopato la mia bocca con la sua lingua, mentre affondava le mani nei miei capelli. Eravamo eccitate come due puttanelle, la mia figa cominciava a scaldarsi e pretendeva di essere soddisfatta, tanto diventava bagnata.

Mi strusciavo contro di lei, quasi a farle sentire la mia fighetta bagnata. Lei ringhiò: “Porta il culo in salotto”. Mi ha trascinato lì e spinta sul divano; si strappò le mutandine, saltò sopra di me, e mi mise la sua bella passerina depilata davanti alla faccia. Ne sentivo il profumo a pochi centimetri. “Ecco! guarda… mi hai fatto bagnare, non vedi?” Le sue mutandine erano molto bagnate e puzzolenti.  Mi piace l’odore di una bella donna in calore!

Feci scivolare le mani sotto la sua gonna e palpato quel culetto sodo e bagnaticcio degli umori della figa, stuzzicandole di tanto in tanto il buchetto e leccandomi il dito. Sapevo che odiava le gonne lunghe, e sapevo il perché; mi piaceva stuzzicarla e gli chiedi come mai le odiasse così tanto. “Perché è difficile mettere le mani dentro e giocare con la tua figa." Gonna lunga a parte sapeva benissimo come raggiungere la mia figa che, a differenza della sua, non era depilata, anzi aveva un ciuffo di pelo lungo e riccio che ricopriva tutto il pube. i siamo avvinghiate come due porche ed in poco tempo i nostri abiti erano tutti sparsi per la stanza. Ero sorpresa nel vedere che aveva intenzione di farsi una succulenta scopata.

Si inginocchiò sul pavimento, mentre io aprii le mie gambe. Mi cacciò la lingua nella passerina, leccandola avidamente, eccitata anche dai fumi dell’alcool bevuto durante la festa; sul posto di lavoro è tanto santarellina e composta, ma io so che è una cagna in calore che si bagna solo a guardarmi. Si avventò su di me, infilandomi due dita nella mia figa, facendo uscire gocce di sbroda. Oh, come mi piace avere le sue dita dentro di me! Sa come farmi godere e sa cosa vuole per godere. Riprese a succhiare e leccare il mio clitoride mentre mi scopava con le dita. Mi contorcevo e gemevo. Ad un certo punto tolse le dite dalla mia figa e me le cacciò in bocca ordinandomi di leccarle, facendomi assaggiare i miei umori.

Devi dire che la cosa mi piaceva, tanto quanto leccarli direttamente alla fonte. Poi scivolò sul pavimento. Teneva le gambe larghe e si masturbava la fichetta mentre io succhiavo le sue dita. Sentivo gocce di orgasmo uscire dalla mia passerina e lei gemeva nel scoparmi la gola con le sue dita. Eravamo due troie, lo ammetto, ma tutto questo ci piaceva e ci faceva godere. Amanda lo fa come nessun altro. Lei succhia e titilla il clitoride, si muove con la lingua su e giù, di lato, la sua lingua passava su ogni millimetro del mio clitoride. Stavo per avere l’orgasmo, impazzivo nel sentire la sua lingua vellutata esplorare tutta la mia zona erogene. Mentre stavo per venire le tenni la testa attaccata alla figa e le schizzai i miei umori in bocca, che lei lecco ed ingoiò eccitatissima, continuando a leccare senza mai fermarsi. Dopo il mio orgasmo si fermò un attimo per riprendere, e farmi riprendere, fiato; la serata non era ancora finita. Lei non era venuta, anche se aveva la figa umida e gocciolante.

Si sedette a cavalcioni sulla mia faccia e mi schiaffò il clitoride in faccia, urlandomi di leccarlo, cosa che feci. Mentre la mia lingua affondava tra le labbra, le mie dita le esploravano il buco del culo, per il momento ancora chiuso e stretto. Tutto il suo corpo fremeva, lei fece una smorfia, e gridò: “Oh, cazzo! Oh cazzo!”; stava per venire ed io aprii la bocca per non sprecare nessuna goccia del suo nettare; quelle che non mi arrivarono direttamente in bocca, le leccai con la lingua. Dopo aver riposato sul divano, Amanda afferrò la mano e mi tirò al piano di sopra. Lei era molto più calma rispetto a quando eravamo in soggiorno, il motivo è perché avevamo appena scopato e ci sentivamo appagate entrambe. Stava ridacchiando come un bambino. Lei mi ha tirato sul letto e ci siamo avvinghiate, baciandoci ed accarezzandoci ovunque, pronte per ripetere l’avventura di pochi attimi prima. Una volta sulla mia pancia, si chinò per leccarmi e succhiarmi i capezzoli, che al contatto con la sua lingua divennero duri e si misero sull’attenti, pronti a ricevere la sua lingua. Fece scivolare la mano verso il basso e cominciò a giocare con la mia figa, mentre mi guardava col suo sguardo voglioso. Oh Dio, le sue dita dentro di me, poi sul clitoride, mi facevano gemere.

Ma questo non era sufficiente, volevamo godere. Mi ordinò di togliermi la collana e me la infilò tutta nella figa, estraendole ad una ad una e poi rispingendole tutte dentro ancora una volta. Sentivo la figa aprirsi e chiudere al contatto con le perle e godevo di questo. Lei sapeva come farmi sentire troia e come far sbridolare la mia figa. Non ho idea di quello che ha fatto dopo, perché iniziai a venire. Eravamo stanchissime, tanto è vero che lei non venne una seconda volta, nemmeno mentre leccava le perle umide del mio brodo. Ci siamo date un lungo bacio e ci addormentammo abbracciate. E’ stata una bella serata, una delle tante che ci vedono in intimità, l’una padrona e conoscitrice del corpo dell’altra.

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